giovedì 1 febbraio 2007

una storia

Stasera ho preso una camomilla (che mi fa schifo) e poco più tardi di mezzanotte e mezza mi sono messa nel letto, armata di tutte le migliori intenzioni. Sembra chiaro che non sono riuscita ad addormentarmi… GRRR!!!


Per di più mi è venuta fame, così mi sono alzata, sono andata in cucina e mi sono fatta un panino.


E adesso sto qua! E ho deciso di raccontarvi una storia!


 


Era l’inizio di un’estate molto calda. Lei era appena tornata a casa, dopo una lunga assenza. Quella sera uscì con un amico. Tutti avevano un gran caldo, tutti tranne lei. Incontrò persone che non vedeva da tanto tempo, fece un sacco di chiacchiere, aggiornò gli amici sulla sua vita…


Al tempo, come del resto adesso, aveva i bioritmi sballati: la notte non dormiva per colpa del caldo e di giorno deambulava cercando di non apparire uno zombie.


Ad un certo punto, mentre lei parlava con una ragazza, il suo amico si allontanò. Lei continuò a conversare. Poco dopo vide che parlava con un ragazzo mai visto prima. Alto, magro, con i rasta biondi, tutto vestito di bianco. Lei si avvicinò. Non era mai stata un gran chè attratta dai ragazzi con i dread…Arrivarono altre persone, con altre chiacchiere.


 


Non ricordo come andò di preciso, ma ad un certo punto, piano piano, se ne andarono tutti, e lei e lo sconosciuto rimasero soli.


Parlarono di cinema, di università, di sigarette, di libri, di tempo atmosferico, del caldo, del mare, di musica… Parlarono e parlarono, fino a che lei gli disse: “Senti…io ho i ritmi  di una pazza. La notte non dormo, per cui dimmi tu quando vuoi andare, altrimenti io ti tengo qui fino a domattina!”


Ma rimasero ancora a parlare. Poi lei guardò l’orologio: erano le 5:30. Disse che forse aveva esagerato e si era approfittata troppo della sua gentilezza. Decisero di andare. Lui volle per forza accompagnarla a casa in macchina, anche se lei gli aveva detto che abitava vicinissimo.


Arrivati di fronte alla casa di lei si salutarono e lui disse:


“Allora…ci vediamo!”


“Ok!...ma non so come ti chiami!”


 


Erano stati ore a parlare e non sapevano nemmeno come si chiamasse l’altro! Nessuno li aveva presentati e loro non ci avevano pensato. In fondo…cosa è un nome?


 


Nei giorni successivi si incontrarono per caso. Poi, una sera, lui la invitò al cinema.


Sinceramente non ricordo bene i particolari: cosa venne prima, cosa dopo… ma il bacio lo ricordo! Le loro labbra si adattarono benissimo le une a quelle dell’altro. Un bacio preciso, dolce, coinvolgente.


 


Sono passati quasi 4 anni.


Quel bacio fu solo il primo di una lunga serie.

5 commenti:

  1. Wow l'inizio di un amore era...

    mamma che bello, sembra una favola più che una storia!

    Anche la Ytteb ha un cuore... ora verrà fuori che dorme in un letto con le lenzuona pieno di cuoricini!!!

    Che soprese!!!


    Tesoro che bel post!

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  2. "con i rasta biondi" i rasta sono le persone, i dread (o dreadlocks che dir si voglia) sono i capelli :)


    per dormire dovresti fumarti qualche canna, quelle sì che rilassano. però devi tenere a portata di mano anche del cibo per quando ti svegli......

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  3. Maxfloyd probabilmente è vero: la canna della buonanotte mi manca a volte...ma non fumo più da molto tempo.

    PS: so benissimo cos'è la fame chimica! ;)

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  4. maxfloyd ha già detto quello che volevo dire io....quindi non sto a ripetere!! ma proprio tutto, sia il fatto dei rasta sia il rimedio per l'insonnia....azz...ma max sei mio fratello per caso -.-'

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